La stampa e i media in generale focalizzano l’attenzione sui bevitori problematici e sui danni personali e sociali prodotti dall’alcol, non considerando che vicino a ogni persona dipendente dall’alcol c’è tutta la sua famiglia (la moglie, i genitori, i figli ma anche gli amici ed i compagni di lavoro) che vive nell’infelicità e nel dolore: in moltissime situazioni la disperazione accompagna un percorso di degrado, di solitudine, di violenza.
L’alcolismo è una malattia, riconosciuta come tale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Una malattia che danneggia non solo il bevitore problematico, ma chiunque abbia un rapporto affettivo e viva a stretto contatto con lo stesso. La malattia sviluppa nel familiare sentimenti di rabbia, risentimento, rancore. Ruoli e rapporti si alterano profondamente, sconvolgendo l’intera famiglia.
Nel tentativo di dare una risposta alle problematiche familiari, nel mondo, da più di 70 anni, operano i “Gruppi Familiari Al-Anon”.
Il programma Al-Anon mira alla ricostruzione emotiva e spirituale delle persone che indirettamente subiscono gli effetti nocivi dell’abuso di alcol di un familiare o di un amico ed alla riconquista della loro serenità attraverso un programma di recupero che tende al cambiamento di atteggiamenti e a concentrare l’attenzione su se stessi.
Un numero sempre crescente di persone nel nostro Paese ha trovato nei Gruppi Familiari Al-Anon aiuto e speranza. I benefici che si ottengono dal programma spirituale sono tanti: gioia di vivere, nuove energie in tutti i campi della vita, da quella privata a quella pubblica, nuove amicizie e soprattutto una ritrovata coscienza di sé e del proprio valore come individui che hanno il diritto di desiderare una vita migliore.
I Gruppi Familiari Al-Anon sono una risorsa a costo zero per la collettività e la loro esperienza, per il recupero dei familiari di bevitori problematici, costituisce una risposta al problema a livello mondiale che merita di essere fatta conoscere sempre di più.